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Falsi aggiornamenti browser: allarme per una nuova campagna malware

Una campagna malware, che fa leva su falsi aggiornamenti dei browser, si sta rapidamente diffondendo online.

Attraverso un report proposto dai ricercatori di Rapid7, è stato possibile individuare questa strategia malevole che sfrutta file binari dannosi e un loader, per distribuire diversi infostealer come StealC, Lumma e Amadey.

Nonostante questo tipo di strategia non sia nuova, questa campagna si dimostra alquanto avanzata e preoccupante, anche vista la raffinatezza degli agenti malevoli utilizzati dai cybercriminali.

Rapid7 ha scoperto il lodader in questione, chiamato IDAT, nel luglio 2023. Questo si avvale di alcune tecniche avanzate per risultare più efficace, come il processo di Doppelganging e Heaven’s Gate (Un metodo per eseguire codice a 64 bit in un processo a 32 bit sfruttato dai criminali informatici per mascherare malware)..

Prima di questa tecnica, gli autori delle minacce utilizzavano file JavaScript dannosi per connettersi ai server C2 o distribuire dei RAT.

I falsi aggiornamenti browser possono costare molto caro alle vittime

IDAT è uno dei caricatori più recenti e sofisticati utilizzati attivamente dagli autori delle minacce per eseguire infostealer e agenti malevoli simili. Questo è offuscato sfruttando DLL caricati da programmi legittimi come VMWarehost, Python e Windows Defender sfruttando anche i suddetti fantomatici aggiornamenti del browser.

Il pericolo concreto, così come con tutti gli infostealer, è quello di subire la perdita di dati sensibili: si spazia dai cookie del browser, fino alla cronologia di navigazione, finendo ovviamente in ambiti ancora più critici, come password e credenziali delle carte di credito.

Come evitare rischi? Oltre all’adozione di un antivirus di alto livello e a un elevato grado di prudenza, è bene valutare bene quando vengono proposti aggiornamenti (del browser e non solo).

In caso di dubbio può essere utile, per esempio, non accettare eventuali download ma controllare prima sul sito ufficiale del browser. Se è vero che Chrome propone costanti aggiornamenti per la sicurezza, è bene controllare che le patch siano effettive e non una semplice esca.

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Browser Sicurezza

Navigazione sicura Chrome: differenza tra protezione avanzata e standard

A partire dal 2007, Google ha arricchito il suo browser Chrome con la funzione Navigazione sicura (Safe Browsing, in inglese). Si tratta di uno strumento che protegge gli utenti dalle pagine Web che ospitano malware e intentano attacchi phishing. Nel momento in cui si provasse a visitare un sito dannoso, Chrome mostra un messaggio d’allerta visualizzando una schermata a sfondo rosso.

Per accedere alla configurazione della funzione Navigazione sicura, basta digitare chrome://settings/security nella barra degli indirizzi di Google Chrome. Sono previste tre possibili impostazioni: Protezione avanzata, Protezione standard e Nessuna protezione.

Google ha annunciato a settembre 2023 che sta attivando la protezione antiphishing in tempo reale per tutti gli utenti, anche per coloro che utilizzano la Protezione standard nel browser Chrome.

Navigazione sicura: differenza tra Protezione avanzata e standard in Chrome

Escludendo l’opzione Nessuna protezione, che disattiva qualunque forma di difesa contro i siti Web dannosi o potenzialmente tali, Protezione standard provvede a confrontare gli indirizzi delle pagine Web che si stanno visitando un elenco di URL memorizzato in ambito locale. Quando vi fosse una corrispondenza, la funzione di Navigazione sicura espone un avviso a tutta pagina.

Per offrire un livello di sicurezza ancora maggiore, nel 2020 Google ha introdotto l’opzione Protezione avanzata che assicura una difesa in tempo reale. Questo è possibile perché anziché limitarsi a una lista di URL locale, la funzione confronta gli indirizzi dei siti visitati con un database Google disponibile sul cloud che è continuamente aggiornato.

La Protezione avanzata, tuttavia, invia a Google tutti gli URL visitati dall’utente sul suo dispositivo, download compresi, con l’intento di verificare se sono dannosi o meno. Inoltre, Google acquisisce un piccolo campione del contenuto delle pagine per scoprire eventuali nuove minacce.

Differenza protezione avanzata e standard Chrome

Chrome porta la tecnica di difesa in tempo reale anche nella Protezione standard

Con un annuncio pubblicato in questi giorni, incentrato sulle novità di Chrome per i suoi 15 anni di attività, Google ha spiegato che la protezione in tempo reale da siti malevoli e attacchi phishing è in corso di attivazione per tutti gli utenti che hanno scelto la difesa standard.

I tecnici dell’azienda di Mountain View precisano infatti che l’elenco di Navigazione sicura ospitato localmente viene aggiornato solo ogni 30-60 minuti, ma il 60% di tutti i domini di phishing rimane attivo solo per 10 minuti. Ciò crea un intervallo di tempo significativo che lascia le persone non protette da nuovi URL dannosi.

Riducendo il tempo che intercorre tra l’identificazione e la prevenzione delle minacce, Google si aspetta di vedere un miglioramento del 25% nella protezione da malware e minacce phishing.

Nel caso della protezione standard (opzione predefinita per la navigazione sicura in Chrome), il controllo in tempo reale degli URL avviene in modo da rispettare ancor più la privacy degli utenti. Il fulcro del meccanismo poggia sui relay HTTP Fastly Oblivious.

Il protocollo Oblivious inoltra gli URL parzialmente sottoposti ad hashing al motore di Navigazione sicura disponibile sui server Google senza esporre le informazioni private degli utenti, come indirizzi IP e intestazioni delle richieste. L’unico svantaggio di questo approccio, rispetto ad esempio a quanto avviene con l’opzione Protezione avanzata, deriva dal fatto che Google non è in grado di determinare euristicamente se un URL è dannoso. La protezione è insomma in tempo reale ma si basa comunque su un elenco aggiornato continuamente dall’azienda sul cloud.

Google precisa che i dati trasmessi sui suoi server nell’ambito della funzione di Navigazione sicura, non sono in ogni caso utilizzati per finalità di marketing e per mostrare annunci pubblicitari.